Commercialisti e
Consulenti del Lavoro in prima linea per gestire la fase estremamente difficile
che stanno attraversando le imprese italiane e i loro dipendenti e
collaboratori.
Le due Categorie
sono in questi giorni chiamate ad uno sforzo ulteriore sia per
dare attuazione alle disposizioni contenute nei diversi
provvedimenti emanati in emergenza dal Governo sia per seguire le aziende
assistite.
All’indomani
della pubblicazione del decreto “Cura-Italia”,
pertanto i Consigli nazionali degli ordini dei Commercialisti e dei Consulenti
del lavoro chiedono al Governo di non trascurare le
necessità del comparto delle professioni economico-giuridiche e
quindi di estendere le tutele previste per imprese e dipendenti anche alle
attività degli studi professionali.
Cndcec e Cno segnalano, inoltre, l’opportunità di prevedere lo sblocco
della compensazione dei crediti per imposte dirette anche prima
della presentazione della dichiarazione, rimuovendo il vincolo introdotto
con il collegato all’ultima legge di bilancio che, nella situazione d’emergenza
in atto, risulta ora del tutto anacronistico.
Si segnala,
inoltre, l’opportunità di prorogare, già in sede di conversione del
decreto, la sospensione dei versamenti in scadenza nel mese di marzo per
i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro.
“Consulenti del
Lavoro e Commercialisti”, dichiarano i presidenti dei rispettivi Consigli
nazionali, Marina Calderone e Massimo Miani, “sono chiamati a fare la loro parte, in una
situazione di emergenza sanitaria per il Paese, facendo enormi
sacrifici per mantenere l’operatività dei loro studi per nel rispetto
delle ordinanze vigenti per garantire alle imprese assistite
l’attivazione – ove necessario – degli strumenti di sostegno al reddito o
l’assistenza necessaria nella gestione contabile-finanziaria
delle attività produttive.
I
professionisti”, continuano Miani e Calderone, “non
sono esenti da questo momento di difficoltà.
Anzi, sono
chiamati a mantenere tutto il personale in forza e a fare importanti
investimenti in tecnologia per erogare al meglio la propria consulenza.
E questo
Commercialisti e Consulenti del lavoro continueranno a farlo con il
consueto senso di responsabilità e impegno civico che
contraddistingue il loro operato.
Il decreto “Cura-Italia” considera tuttavia il comparto solo
marginalmente, mentre in questo momento sarebbe quanto mai doveroso e
strategico tutelarlo. Auspichiamo pertanto ulteriori
interventi in tal senso nella fase di conversione del decreto”.